Centro principale dell'arcipelago omonimo, che risulta popolato fin dal neolitico, durante il periodo
romano prese il nome di Ilva insula, assumendo una certa importanza come approdo o rifugio lungo le rotte tra la Campania, Porto Torres, Marsiglia e la Penisola Iberica. Fu forse sede di stanziamenti militari nelle località di Moneta e Cala Chiesa. Nella Tabula Peutingeriana
è denominata Bovena, mentre in età medievale prese il nome di Porcaria.
Dal XVI secolo prese il nome sardo Sa Maddalena, in quanto, secondo una tradizione popolare, vi passò La Maddalena dopo la morte di Gesù. Nel
1283, quando l'isola apparteneva ancora al Regno di Gallura, vi trovarono rifugio le 16 galere dell'ammiraglio pisano Rosso Buzacarini, incalzato
dalla flotta genovese di Tommaso Spinola, occasione nella quale - forse - fu eretta la torre di Guardia Vecchia, che ancora domina la vetta
dell'isola. Durante il medioevo era disabitata a causa delle continue incursioni saracene e solo pochi pastori vi stanziavano periodicamente rifugiandosi attorno alla chiesetta della SS. Trinità e poi, nella seconda metà del XVIII secolo, nella più riparata Gala Gavetta, primo nucleo della
cittadina odierna.
Il 25 marzo 1767 La Maddalena fu occupata dal Regno di Sardegna con una piccola flotta guidata da Allione di Blondel, dal comandante De Nobili e dal signor Cornalis, i quali approdarono prima a Santo Stefano e poi a Porto Palmas nell'Isola di Caprera. Seguì a settembre una vera e propria spedizione
di 140 uomini partita da Longosardo al comando del maggiore La Roquette. La Repubblica di Genova - al cui Banco di San Giorgio apparteneva la Corsica
e le Isole di Mezzo - non reagì, essendo alle prese con la rivolta di Pasquale Paoli. Nel 1784 la piccola colonia contava 506 abitanti, collocati in
81 case e 17 capanne. Dopo un intenso cannoneggiamento La Maddalena subì un tentativo di invasione da parte di un corpo di rivoluzionari francesi,
tra i quali figuarava Napoleone Bonaparte, agli ordini del generale Colonna-Cesari. Disegno che fallì a causa dell'ammutinamento della corvetta
Fauvette. Tra il 1803 e il 1804, per sorvegliare i movimenti della flotta francese, vi stanziò l'ammiraglio Orazio Nelson.
Tuttavia il personaggio più caro alla memoria dei maddalenini fu Giuseppe Garibaldi, sbarcato per la prima volta nell'ottobre 1849, dopo la caduta
della Repubblica Romana, vi tornò nel 1854 fissando la sua dimora nella vicina Caprera, standovi fino alla morte, avvenuta nel 1882, salvo i periodi
di assenza per partecipare alle note imprese risorgimentali.
L'importanza strategica di La Maddalena crebbe notevolmente, tanto che fin dal 1767 il ministro Bogino pensò ad un sistema di armamento stabile,
che divenne primo nucleo di una delle principali basi navali del Regno. Durante la Seconda Guerra Mondiale la piazzaforte assolse il ruolo di importante sede operativa delle unità navali italiane dislocate nel Tirreno, subendo attacchi alleati nel 1943. In seguito alla caduta del Fascismo,
a Villa Webber, vi fu relegato Mussolini tra il 7 e il 27 agosto 1943. Terminata la guerra, con lo smantellamento di alcuni presidi e il trasferimento
del comando a Cagliari, l'isola perse perse un po' di interesse militare, riacquistato però nel 1978 col ritorno dell'Ammiragliato e dal 1972 con
l'installazione di una base statunitense, cessata di recente.
Risorse collegate
Laureati a La Maddalena (1799-1945)
Provincia di Olbia-Tempio
Regione Autonoma della Sardegna
Istituto di Studi, Ricerche e Formazione Giulio Cossu